Inter e Juventus, pronte all’esame Derby d’Italia

Anche questa settimana gli incontri di Serie A ci danno diversi spunti su cui riflettere e tante conferme riguardo la centralità dell’aspetto mentale nel calcio.

Continua infatti il duello a distanza tra Inter e Juve, con gli uomini di Conte che infilano la sesta vittoria consecutiva in campionato. Un risultato che ha davvero dell’incredibile, soprattutto se pensiamo che buona parte della squadra è la stessa che l’anno scorso ha stentato per lunghi tratti della stagione, segno inconfutabile di come un nuovo atteggiamento e nuove motivazioni coinvolgano tutti gli attori coinvolti nel raggiungimento dell’obiettivo prefisso. Basti pensare a Ranocchia, D’ambrosio, Asamoah, Candreva, Gagliardini… giocatori che sembravano totalmente smarriti, tornati ad esser protagonisti al fianco dei nuovi innesti, tutti uniti nella filosofia del “Metodo Conte“.

La Juve di Sarri segue a ruota, nonostante le defezioni, i bianconeri hanno di nuovo conquistato i 3 punti con un netto 2-0 sulla Spal. Con buona pace dei Sarristi, la filosofia più di moda al momento sembra essere il vecchio e buon: “Vincere è l’unica cosa che conta“. Un mantra decisamente più radicato nel DNA juventino, in attesa che anche il bel gioco possa essere sviluppato e imparato dagli interpreti. Con queste premesse il Derby d’Italia di domenica prossima si preannuncia intenso e spettacolare!

Pare che anche Ancelotti voglia seguire il mantra juventino, dopo la vittoria per 2-1 del suo Napoli sul Brescia, l’allenatore di Reggiolo ha evidenziato come il “calcio champagne” sia poco utile se non accompagnato da un sano pragmatismo verso l’ottenimento del risultato. Quindi rimettete lo champagne nel ghiaccio, almeno per ora, anche il Napoli vuole lottare per vincere, e io aggiungo: finalmente!, dopo anni di silenzi scaramantici.

Anche la Roma sembra avere trovato la quadra, forse non ancora la creatura che Fonseca vorrebbe, ma sicuramente qualcosa che si avvicina: calcio offensivo, ripartenze repentine, velocità e alta intensità. Fa notizia solo l’ennesima esclusione dai titolari di Zaniolo, baby prodigio italiano, che entrato in campo a ’20 dal termine ha regalato lampi di classe ma la cui consacrazione a Campione, resta in stand-by. Si consacra invece come splendida realtà del calcio italiano l’Atalanta, incredibile macchina da gol e di bel gioco. La perfetta dimostrazione che una vision chiara, un supporto organizzativo e una comunione di intenti possano produrre risultati gratificanti anche in realtà medio-piccole.

Il week-end ci lancia anche un altro messaggio importante, quello che dalle “cadute” ci si può sempre rialzare e costruire un futuro migliore. Insegnante d’eccezione il bomber biancoceleste Ciro Immobile che dopo dissidi e polemiche con il suo allenatore: gioca, segna e corre ad abbracciarlo. Perchè in fondo sono sempre le difficoltà a renderci migliori, quando le affrontiamo con lo spirito giusto e con un atteggiamento vincente.

L’augurio è che le difficoltà possano rafforzare anche il Milan di Giampaolo, annientato a domicilio dalla Fiorentina di un eterno Franck Ribery. L’attesa inizia a farsi snervante anche per i tifosi, che contestano abbandonando in massa San Siro a partita ancora in corso. Il condizionamento ambientale diventa così un nuovo macigno sulle spalle e soprattutto nella testa dei calciatori. Un problema in più per l’allenatore del Milan ancora alle prese con problematiche tecniche, tattiche e alla ricerca di un’identità di squadra ora dovrà far fronte ad un grosso problema di fiducia, autostima e serenità: elementi imprescindibili per la rinascita.

Per ottenere risultati importanti oltre a lavoro e perseveranza , serve tempo. Ne avrà ancora Mister Giampaolo?

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