Da qualche giorno mi sono posto questa domanda “com’è possibile vincere un trofeo ogni 23 partite?”

Questo è, o meglio dovrebbe essere, il quesito principale che scaturisce dopo aver assistito alle innumerevoli partite disputate nel week-end appena concluso.
Infatti tra VAR, proteste, capitani insubordinati, giocatori che rifiutano le sostituzioni, qualche risultato inatteso, Pep Guardiola ha messo in bacheca il suo 25esimo trofeo da allenatore in poco più di 10 anni di carriera.
Come diceva Lao Tze “fa più rumore un albero che cade che una foresta intera che cresce”. Nel nostro caso, se volessimo adattare in modo preciso la metafora, ci troviamo di fronte a tanti alberi che cadono facendo un gran rumore e a pochissimi che crescono in modo silenzioso. Di fronte a questo scenario la notizia dei numeri straordinari dell’allenatore Catalano rischia di passare in secondo piano.

Siccome preferisco soffermarmi a riflettere sulle cose che funzionano e soprattutto a capirne i meccanismi, ho pensato di condividere sul mio blog alcuni pensieri che mi auguro possano essere utili a chi desidera ottenere risultati importanti.

Dopo aver studiato attentamente il percorso e la carriera di mister Guardiola, voglio dare risalto ad alcuni atteggiamenti mentali e comportamenti specifici perché, come spesso accade, sono questi a fare la differenza tra chi ottiene risultati e chi no, tra i campioni e i mediocri, tra il successo e il fallimento.

Andiamo ora nello specifico. La mia convinzione è che Pep Guardiola utilizzi un “modello” collaudato e vincente che applica in ogni situazione. Ed è per questo che riesce ad ottenete successi ovunque, indipendentemente da tutto ciò che lo circonda.

Ho individuato 4 punti cardine da dove iniziare per costruire il proprio successo:

1) MODELLAMENTO: ovvero “l’arte di copiare”. Guardiola ha palesato in moltissime circostanze la sua ammirazione verso chi prima di lui è stato in grado di rivoluzionare il gioco del calcio: Johan Cruijff. Infatti sia Guardiola che Cruijff hanno sempre dato massima importanza all’ aspetto mentale. Johan diceva spesso “A calcio si gioca col cervello…”. Guardiola ha analizzato cosa distingueva Cruijff dagli altri colleghi. Dopo aver colto i segni distintivi di un modello vincente, che ha fatto scuola nel mondo, lo ha perfezionato e arricchito con le sue idee adattandolo ai nostri tempi. In altre parole lo ha “modellato” alle sue esigenze creando un proprio modello che lo ha portato al successo.

2) FOCUS:  l’attenzione di Guardiola, sia quando allena che quando comunica con la stampa, è totalmente incentrata sulla propria squadra, sulle risorse a disposizione e sulla strategia più efficace per arrivare all’obiettivo ovvero quello di segnare e vincere. Raramente lo sentiremo parlare di altri, di come “neutralizzare” un avversario o delle sue caratteristiche. Tutto il lavoro è basato sulla centralità di se stessi e del gruppo.

3) NO ALIBI: Guardiola si discosta nettamente dai concetti di fortuna o sfortuna e concentra le sue idee su ciò che è in controllo ai giocatori: un movimento, un modo di passare il pallone, un modo di posizionarsi. Come potrebbe incidere la casualità su azioni che dipendono totalmente da noi? Così facendo, l’allenatore Catalano responsabilizza i propri calciatori e azzera la possibilità di trovare scusanti di fronte agli errori. In altre parole il modello Guardiola ci insegna che per vincere occorre avere in testa ZERO SCUSE.

4)AZIONE: tutti gli allenamenti di Guardiola sono curati mel minimo dettaglio. L’allenatore Catalano è coaudivato da uno staff numericamente imponente. Ha compreso l’importanza della specializzazione e si fa aiutare da professionisti qualificati su ogni aspetto che può condizionare e migliorare la performance.

Concludendo: vuoi vincere? Osserva chi lo ha già fatto, copialo, modellati, rimani focalizzato, elimina gli alibi e soprattutto agisci ora!

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