Come si costruisce un gruppo con una mentalità vincente?

La vittoria di ieri sera contro il Getafe proietta l’Inter solo solo verso i quarti di finale di Europa League, ma restituisce anche al gruppo una serenità importante. Le dichiarazioni di Conte al termine del campionato avevano fatto traballare l’equilibrio della società nerazzurra, ma adesso, attorno all’obiettivo europeo, la compagine sembra essersi ritrovata. 

La spaccatura creata tra parte tecnica e dirigenza se non è stata superata, sembra almeno essere stata messa da parte.

Certo è che le parole dell’allenatore hanno creato un solco di divisione inevitabile, che quantomeno andrà discusso al termine della stagione. I pensieri espressi dal tecnico sono stati la conclusione di un processo che lui stesso ha portato avanti dall’inizio del campionato: quando si vince il merito è suo e dei giocatori, quando non si fa risultato, la colpa è degli altri. La ricerca di responsabilità esterne può essere intesa come la ricerca di alibi, di cui Conte sembra avere un elenco infinito: giocatori senza esperienza internazionale, troppo giovani, una società che non protegge la parte tecnica, un calendario scomodo e così via.

Per costruire un gruppo vincente a livello mentale, la dinamica da utilizzare è ben diversa.

#1 Innanzitutto bisogna tenere conto che il soggetto in questione è il gruppo, unità collettiva sì, ma composto da un insieme di singoli, ognuno con un determinato valore. Ciascuno deve essere messo nella condizione di rendere al massimo e di integrarsi con i compagni. Creare un’amalgama è fondamentale.

#2 Il secondo step prevede la creazione di un obiettivo comune e condiviso: se il soggetto in questione è il gruppo, l’obiettivo sul quale lavorare sarà “di gruppo”. Ecco perché è importante che i giocatori si amalgamino e abbiano la stessa visione: rispecchia l’identità di un gruppo, che trova il suo punto di forza nell’organizzazione.

#3 È fondamentale identificare ruoli, funzioni e compiti. Definire chi fa cosa evita di creare ingerenze, che sono pane per la stampa e primo motivo di tensione. L’allenatore deve allenare, il giocatore giocare, la dirigenza dirigere e il tifoso tifare. Ognuno deve sapere cosa è chiamato a fare nell’ottica di quell’obiettivo condiviso individuato al punto 2.

#4 Una volta definiti questi aspetti, è il momento di passare all’azione. Ognuno deve dare il massimo delle proprie competenze e abilità per raggiungere l’obiettivo. Lo scopo del singolo meccanismo dell’ingranaggio è andare oltre il massimo, dando il 120%: se raggiungo il massimo, invece di accontentarmi, devo dare uno strappo e andare oltre.

#5 Infine è importante l’analisi dei risultati. Dove stiamo andando? È la direzione giusta? Partendo dalla valorizzazione degli aspetti positivi, si deve analizzare ciò che si ha ottenuto. È vitale sapere che il lavoro fatto ha dato un frutto positivo. Bisogna poi analizzare anche le cose che non sono andate, le cosiddette aree di miglioramento, cercando di capire come, dove e perché si poteva fare meglio. 

#6 Una volta fatta l’analisi, bisogna ridisegnare una nuova strategia, che tenga conto sia degli aspetti positivi che delle cose da migliorare.

Una volta fatti questi 6 passaggi, riparto da capo, rifocalizzandomi sull’obiettivo con i nuovi strumenti derivati dall’analisi, e con una nuova visione vado avanti.

Questo meccanismo, che io definisco ciclo del successo, è quello che mi permette di iniziare un percorso con obiettivi chiari e vincenti e ottenere risultati. L’inter ha iniziato a fare questo, ma la posizione di Conte, giusta o sbagliata che sia, è stata motivo di rottura. Nell’ingranaggio ora c’è un anello che non si incastra più. I nerazzurri devono ricompattarsi e ritrovare la sinergia attorno all’obiettivo comune, che in questo momento sembra essere l’Europa League. È l’occasione per Conte&co di ritrovare la strada, la coesione, l’unità d’intenti e l’amalgama del gruppo.

Grazie a un approccio come questo sono sicuro che l’Inter tornerà a scrivere pagine importanti della sua storia, del calcio italiano e di quello internazionale.

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