Se fossi il Mental Coach di Nicolò Zaniolo gli direi…

Due infortuni identici a distanza di pochi mesi.

È il 2020 di Nicolò Zaniolo, centrocampista 21enne della Roma, che dopo essersi rotto il legamento crociato del ginocchio destro lo scorso gennaio, ha rivissuto lo stesso dramma pochi giorni fa. Questa volta a cedere è stato il ginocchio destro, ma a fare più paura è lo stato d’animo del ragazzo. 

“Vi giuro…tornerò più forte di prima” aveva scritto sui social la sera stessa del primo infortunio.

“…Tornerò presto!” Chiudeva il post pubblicato all’indomani della gara di Nations League contro l’Olanda del 7 settembre.

Una situazione spiacevole, una grande sfortuna, ma anche una grande tristezza, che si evince dalle parole del ragazzo. A confermarlo anche la mamma Francesca, che dalle pagine de La Gazzetta dello Sport fa sapere che Zaniolo non solo ha deciso di prendersi qualche giorno di riflessione prima di operarsi (valutando diverse alternative) ma che ha anche accarezzato l’idea del ritiro anticipato.

Un’ipotesi poi corretta (e non smentita) dalla stessa, che ha voluto rassicurare tutti, dicendo che lui “è carico e con due ginocchia nuove non gli accadrà più nulla”.

Ma se le parole vanno nella direzione di una lenta ripresa e della consapevolezza dei propri mezzi, non si può ignorare l’abbattimento morale iniziale che ha colpito il calciatore.

A gennaio la reazione era stata positiva.

L’infortunio era arrivato forse nel suo momento di massima forma, a pochi mesi dall’Europeo. Ma questo non lo aveva buttato giù. 

Adesso, invece, la reazione è stata differente.

Le condizioni (incredibile anche solo a pensarlo) sono le stesse. Nicolò aveva ritrovato una splendida forma: era tornato al gol con la Roma al rientro, aveva concluso il campionato da protagonista ed era tornato a vestire la maglia della Nazionale. Anche l’Europeo è ancora alle porte. Lo slittamento della competizione gli aveva dato una seconda chance (che ora sarà la terza).

Eppure la stessa persona, nella stessa condizione, ha avuto una reazione diversa.

Affrontare una situazione di questo tipo potrebbe essere vista addirittura come un vantaggio: avendola già vissuta, il ragazzo sa già come affrontarla.

La grande differenza, però, questa volta è l’aspetto mentale.

Di fronte al primo episodio, il suo pensiero e le immagini create dalla sua mente sono stati proiettati a un futuro migliore di quello che stava già vivendo. Questo processo, che parte dal pensiero, si traduce nelle azioni (in questo caso nella fase di recupero) e si concretizza nel risultato. E infatti, appena rientrato, Zaniolo era tornato al gol, chiudendo il cerchio di questo strano percorso.

Oggi, però, come abbiamo detto prima, il pensiero è cambiato. A differenza della prima volta, è legato alla paura di non riuscire più ad essere il giocatore di prima. Un pensiero di questo tipo crea immagini negative, che condizionano le azioni che sta per compiere e di conseguenza condizioneranno anche il risultato.

È qui che nasce, a mio avviso, la decisione di aspettare con l’operazione. Ed è sempre qui che verranno fuori pensieri che rischiano di condizionarlo in maniera determinante.

Quando Lorenzo De Silvestri ha subito un grave infortunio al ginocchio (anche lui in Nazionale e anche lui a poco meno di un anno dall’Europeo 2016), ricordo lo stupore di medici e fisioterapisti nel vedere l’atteggiamento mentale con cui lui stava affrontando la riabilitazione. È questo l’approccio giusto a una situazione di difficoltà come può essere quella legata a un infortunio.

Cosa consiglierei a Zaniolo? Gli consiglio di cambiare il pensiero.

Per cancellare la paura, deve fare esattamente quello che ha fatto dopo il primo infortunio. 

Sono questo calciatore, con queste caratteristiche e questi sono i miei sogni.

Può un infortunio spazzarli via tutti? No. Può mettere un tassi di difficoltà maggiore, ma io devo continuare a crederci, facendo in modo che il mio obiettivo diventi più grande dell’ostacolo.

Come? Alimentando i sogni e non le paure.

È in queste circostanze che capiamo il loro valore e la loro importanza.

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