Mental Coach e linguaggio positivo

Si è conclusa la 6^ giornata del campionato di serie A che, probabilmente, verrà ricordata per il pasticcio al VAR nel match tra Juve e Salernitana. Tra errori arbitrali, gol all’ultimo minuto e risultati a sorpresa, sembra regnare l’equilibrio tra le prime 9 squadre racchiuse in appena 4 punti.

Tra scandali e processi vari che indagano sul perché del fallimento della tecnologia, sulla buona fede degli arbitri, sulle regole di utilizzo del VAR, questa settimana la mia attenzione è andata altrove. Più precisamente è ricaduta su alcune conferenze stampa pre-gara, che dicono di più circa l’approccio mentale che i protagonisti del campionato stanno mettendo in gioco.

Nella fattispecie vi racconto quali.

La prima riguarda il presidente Cairo del Torino. Dopo un avvio sprint dei granata, con 10 punti nelle prime 5 gare ha dichiarato che la squadra doveva “tenere i piedi per terra” e che bisognava “evitare facili entusiasmi”. Risultato: è arrivata la prima sconfitta stagionale, all’ultimo minuto di gioco. Quasi come se i giocatori avessero eseguito letteralmente le indicazioni del Presidente ridimensionandosi dopo il brillante avvio.

Rimanendo all’ombra della Mole sulla sponda bianconera, le cose sono andate ancora peggio. L’allenatore Max Allegri, prima della partita di Champions contro il Paris Saint Germain. ha alzato bandiera bianca dichiarando: “Per noi la partita da vincere è quella con il Benfica”. Risultato? 2 a 0 per i francesi dopo appena 19 minuti di gioco.

Ma non è finita qui.

Nella conferenza stampa pre-campionato il tecnico Juventino dichiara: “Giocare contro la Salernitana sarà più difficile che affrontare il PSG perché la Salernitana ti lascia meno spazio.” Risultato 0 – 2 dopo 45 minuti.

Strategia? Voleva spostare il peso delle aspettative sugli avversari? Probabilmente sì ma è stato trascurato un aspetto fondamentale: il cervello crea un’immagine attraverso le parole che stiamo utilizzando. In questo caso con l’aggravante della deresponsabilizzazione data inconsciamente ai giocatori.

Fanno da contraltare le dichiarazioni di Sottil, allenatore dell’Udinese. In conferenza stampa ha dichiarato: “Le grandi prestazioni contro squadre blasonate ti danno autostima. Ti rendono consapevole delle qualità e dell’identità che stiamo costruendo. Dobbiamo sfruttare l’inerzia di questo entusiasmo per continuare a crescere e a migliorare.”

Un po’ come dire “continuiamo a volare con coraggio e convinzione”. Risultato finale: 3 – 1, fuori casa, in rimonta sul Sassuolo.

Ora è chiaro come le parole che utilizziamo ci predispongono verso un atteggiamento mentale che porta a vincere o a perdere?

Presta quindi attenzione a come esprimi le tue idee e alle frasi che utilizzi. Il tuo linguaggio infatti condiziona fortemente la modalità con la quale compi le azioni. E le azioni, si sa, a loro volta determinano i risultati che ottieni ogni giorno.

Se vuoi un suggerimento lascia stare chi ti dice “ma è una cosa normale” perché la normalità difficilmente porta ad eccellere e a superare sé stessi.

E tu cosa vuoi fare?

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