Come può un allenatore aiutare un giovane calciatore a coltivare il suo talento?

Sono sempre di più i giovani calciatori che, soprattutto nel finale di stagione, trovano spazio tra i titolarissimi per essere lanciati definitivamente in prima squadra. I verdetti già definiti in molti casi alleggeriscono dalle pressioni allenatori e talenti, che si trovano così a dividersi il palcoscenico nelle ultime giornate.

Ma tra chi coglie l’occasione al massimo e chi invece fatica a convincere, c’è chi viene lanciato nel mare della massima serie senza aver fatto un’adeguata preparazione mentale, aumentando il rischio di perdersi nel giro di pochissimo tempo.

È per questo motivo che la figura dell’allenatore deve passare da quella di mero scopritore di talenti a padre putativo, in grado di accompagnare il giovane calciatore nel muovere i primi passi nel professionismo.

E come può farlo senza bruciare né le tappe né il talento? Seguendo questi 3 passi.

#1 La prima cosa che un allenatore deve fare con un giovane calciatore è quella di aiutarlo a sviluppare un sistema di credenze e convinzioni importanti, sia per quanto riguarda se stesso che per l’ambiente che lo circonda. Il ragazzo è portato a vedere più i propri limiti e in una squadra con calciatori più esperti rischia di focalizzarsi sulla differenza tra lui e loro. Questo è un aspetto che si verifica spesso nel passaggio dal settore giovanile alla prima squadra, quando vengono messe in dubbio le potenzialità del giovane. Creare delle condizioni profonde sulle abilità del calciatore e verso il suo futuro è un dovere per l’allenatore, che deve lavorare sul luogo dove tutto questo viene prodotto: la mente. E come può farlo? Muhammad Alì diceva che “è la ripetizione delle cose che ti porta a crederci”. L’allenatore deve aiutare il giocatore a sviluppare questo sistema, ripetendo i concetti positivi relativi al giovane stesso.

#2 Una volta lavorato su questo aspetto, il sistema di credenze deve essere trasferito verso obiettivi e ambizioni importanti. L’allenatore può aiutare il calciatore a creare aspirazioni importanti e lavorare sul fatto che queste, per quanto ambiziose, possano essere RAGGIUNGIBILI.. Sono queste ambizioni che stimolano la motivazione. 

#3 Infine deve lavorare sui sogni del giocatore. Può aiutarlo a riappropriarsi dei propri sogni, di quelli che coltiva fin da bambino. Qualsiasi sogno diventa raggiungibile attraverso la strategia e il lavoro.

Sono pochi gli allenatori che hanno questo tipo di capacità, ma è fondamentale che un tecnico aiuti un giovane a crescere soprattutto sotto l’aspetto mentale. Perché le caratteristiche fisiche e tecniche sono importanti, sì, ma è dalla testa che ha inizio il percorso verso il futuro, verso il successo.

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