“Ai miei tempi il Mental Coach non c’era”

“Ai miei tempi il Mental Coach non c’era”. “Il Mental Coach non serve”. “Il Mental Coach sono io”.

Quando iniziai a svolgere l’attività di Mental Coach per Calciatori Professionisti queste erano le reazioni più gettonate tra gli addetti ai lavori.

Tornando indietro con i ricordi, sento ancora risuonare nelle mie orecchie le parole di un allenatore di un Club di serie A. La sua squadra attraversava un momento di grandissima difficoltà e rischiava di compromettere l’intera stagione. Aveva intuito che le problematiche non erano di natura tecnico-tattica.

La causa di quel periodo decisamente negativo aveva origine nella testa dei suoi calciatori. Mancava qualcosa: l’atteggiamento mentale vincente? La capacità di reagire alle difficoltà? Una migliore gestione delle proprie emozioni? La definizione di obiettivi chiari e concreti?

Difficile da dire, la cosa certa fu che l’allenatore in questione, dopo avermi interpellato e dopo un approfondito confronto sul mio ruolo, decise di fare da solo. Forse perché “chiedere aiuto, farsi aiutare” da un professionista del settore significava essere un debole, un “incompetente”?  Non ho mai saputo esattamente quale fu il motivo, ma so per certo come andò a finire. L’allenatore fu esonerato e il club fece una stagione decisamente al di sotto delle aspettative con buona pace per i tifosi, la proprietà e i calciatori stessi.

Un vero peccato, un’occasione mancata.

Da allora sono passati diversi anni e devo dire che le cose sono decisamente cambiate. Oggi a risuonare nelle mie orecchie, e in tutto il mondo del calcio, sono le parole di tanti grandi protagonisti di questo sport. Allenatori e calciatori stanno dedicando alla figura professionale del Mental Coach, e alla preparazione mentale, grande rilievo. La “testa” viene indicata come quell’area fondamentale determinante per ottenere grandi risultati e raggiungere i propri obiettivi.

Un convinto sostenitore di questo pensiero è l’allenatore del Milan, Campione d’Italia, Stefano Pioli. Giorni fa, durante una conferenza stampa, ha dichiarato: E’ importantissimo allenare anche la mente. Qualche anno fa mi sono allenato con un Mental Coach ed è stata un’esperienza che mi è servita tanto e mi ha dato tante nozioni in più che prima non avevo. Credo che molti giocatori utilizzino anche questo strumento. In generale tutto quello che serve per rendere al massimo e sfruttare il potenziale va utilizzato. Abbiamo davanti una carriera relativamente breve e dobbiamo sfruttarla nel miglior modo possibile”.

Risultato? Mister Pioli ha vinto il campionato sbaragliando qualsiasi tipo di pronostico e sorprendendo gran parte dell’opinione pubblica, tifosi ed addetti ai lavori.

L’allenatore rossonero è uno dei tanti protagonisti del calcio a sostenere l’importanza dell’allenamento mentale. Cristiano Ronaldo, uno dei più forti calciatori nella storia del calcio, negli ultimi mesi si è trovato a vivere alcune situazioni assolutamente impreviste, nonostante una vita e una carriera costellate di grandi successi. Il mancato trasferimento dal Manchester United ad un altro Club per disputare l’Uefa Champions League, le incomprensioni con il nuovo allenatore, le panchine, l’astinenza dal gol, e non solo. Il campione portoghese si è trovato ad affrontare un gravissimo lutto, la prematura perdita del figlio. Un evento assolutamente inatteso ed emotivamente provante per chiunque, anche per un Campione come lui. Cristiano Ronaldo si è così rivolto al terapeuta canadese Jordan Peterson, perché possa accompagnarlo a fare ordine tra i propri pensieri e aiutarlo a gestire emotivamente al meglio la situazione che sta vivendo.

Da un Ronaldo all’altro. L’ultimo a raccontare le sue sofferenze personali è stato infatti Ronaldo “il Fenomeno” che, in occasione della presentazione di un docufilm sulla sua vita, ha rivelato: Soffro di depressione, faccio terapia da due anni e mezzo e ora capisco molto meglio anche quello che avevo provato prima. Vengo da una generazione in cui eri gettato nella mischia e dovevi cavartela al meglio senza la minima possibilità di chiedere aiuto. Guardo indietro e vedo che sì, siamo stati esposti a uno stress mentale molto, molto grande e senza alcuna preparazione per questo. Anche perché non c’era alcuna preoccupazione per la salute mentale dei giocatori“.

Da un campione ad un altro. È di questi giorni la notizia dell’addio al calcio di Gonzalo Higuain dopo ben 17 anni di carriera, dove ha vestito le maglie di River Plate, Real Madrid, Napoli, Juventus, Milan, Chelsea ed Inter Miami. Un percorso costellato di grandi successi, trionfi e soddisfazioni: 335 goal fatti in 710 partite giocate e 14 trofei vinti. Numeri da bomber di razza. Al termine della sua ultima gara Higuain ha avuto un pensiero particolare sul suo futuro e per ciò che riguarda l’aspetto mentale dei calciatori. “Mi piacerebbe molto studiare e diventare Mental Coach. Stare bene mentalmente credo sia un aspetto molto importante in ogni lavoro. Poi ci puoi mettere talento, sacrificio, forza, ma se non stai bene con la testa difficilmente otterrai qualcosa. Mi piacerebbe molto studiare questa materia. Nel calcio è fondamentale e se ne parla ancora troppo poco. Sarebbe bello aiutare giovani e meno giovani a capire quanto è importante l’aspetto mentale. La testa è ciò che ti porta più vicino ai risultati“.

Insomma, il messaggio è chiaro. Il calcio si è evoluto e oggi più che mai testa ed allenamento mentale ricoprono un ruolo fondamentale, determinante per stare bene con sé stessi ed ottenere risultati importanti.

Un bisogno che, come ci insegnano anche questi grandi campioni del calcio, non può più essere relegato al “fai da te”, all’improvvisazione. Leggere aforismi, guardare un video motivazionale prima di un allenamento o una partita è roba da dilettanti. Fare quattro chiacchiere con il primo avventuriero che si definisce mental coach perché ha seguito un corso on line di 2 giorni è da sprovveduti. Allenare la mente affidandosi a professionisti certificati, di comprovata esperienza, con risultati reali da poter raccontare è certamente la scelta migliore che un calciatore professionista possa fare per esprimere al massimo il proprio potenziale e raggiungere così gli obiettivi desiderati.

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